"Marie" è il primo EP solista di Rachele Bastreghi, anima femminile dei Baustelle. Il nuovo progetto, composto da sette brani tra inediti e cover, prende spunto dalla fiction Rai "Questo nostro amore '70", nella quale Rachele interpreta la parte di una chanteuse francese. L'intervista.
A volte succede che, per uno strano caso, una circostanza della vita ti dà il coraggio fi fare ciò che prima non avevi mai fatto. E’ successo a Rachele Bastreghi, voce femminile e coautrice nei Baustelle, dopo essere stata chiamata per un ruolo in una fiction trasmessa sulla Rai. Così è nato “Marie”, suo primo EP solista uscito il 27 gennaio.
Rachele, innanzitutto chi è Marie?
Marie è il personaggio che il regista di “Questo nostro amore ‘70” mi ha chiamata a interpretare, ovvero una chanteuse francese rock degli anni ‘70. E’ nato tutto per gioco. Ma, dopo aver scritto “Mon petit ami du passé” mi sono accorta di voler ampliare il discorso fino a realizzare in vero e proprio progetto.
Un progetto così importante che hai voluto intitolarlo proprio come il nome del tuo personaggio nella fortunata fiction.
Beh, sì. In un certo senso, adesso, Marie è un po’ un mio alter ego. Inizialmente non volevo nemmeno dare un viso a questo alter ego, lasciandolo avvolto nel mistero. Però mi sono resa conto che era abbastanza infattibile! (ride, ndr)
E’ per questo motivo che hai scelto di esplorare il mondo vintage degli anni ‘70?
In fondo, anche con i Baustelle esploriamo sonorità vintage. L’unica cosa che cambia, qui, è che i brani sono interamente composti da me. Mi sono avvalsa della collaborazione di grandi nomi quali Giovanni Ferrario e Dario Faini, oltre che del mio amico Claudio Brasini. Ho anche voluto ricreare l’atmosfera cinematografica, perché avevo iniziato con quella linea guida.
Hai inserito anche due cover, “Cominciava Così” degli Equipe ‘84 e “All’inferno insieme a te” di Patty Pravo. Oltre al sound, perché hai scelto proprio questi due brani?
“Cominciava Così” la ascoltava sempre il mio babbo. Gli Equipe ‘84 hanno delle canzoni meravigliose e la voce di Maurizio Vandelli è stupenda. Patty, invece, l’ho sempre adorata: mi piace come interprete ed è una vera icona.
Questa esperienza cambierà gli equilibri all’interno dei Baustelle?
Per niente. Anzi, mi sentirò ancora di più a mio agio con loro, anche quando si tratterà di proporre le mie idee. Ho recentemente firmato anche un contratto con la Sugar in veste di autrice per altre voci.
E come ti trovi in questi nuovi panni?
Non lo so, perché di fatto non ci sono ancora canzoni finite, ho sentito solo alcuni provini. Quando sarà il momento, però, saprò dirtelo. Sto scoprendo una nuova Rachele che ha tanta voglia di esprimersi.
Se potessi descrivere questo album con tre parole?
All’inferno insieme a me. Anzi, no. Cotto e Mangiato.